Il diario

Portali e mondi fatati

"Anche qui al mare mi sono creata un portale"

"In che senso un portale, A la piccola?"

"Un portale, magico, per entrare nel mondo delle fate?"

"Uuuh. E dove l’hai creato esattamente?"

"Sul soffitto della nostra camera da letto, hai presente?"

"No, sinceramente no. Cioè il soffitto sì, ce l’ho presente, ma il portale no. Forse perché ancora non l’ho notato."

"Ma anche tu puoi vederlo, se ci credi"

"Davvero? Allora poi ci guardo"

"Però devi crederci, Mamma, se no è inutile. Se non ci credi davvero non vedrai niente" A la piccola, oltre che in questo, vive anche in un mondo parallelo, in cui lei è una fata con poteri speciali. Guai a contraddirla, non si può, perché si offende moltissimo. Per qualche tempo la Mamma ha fatto fatica a star dietro ai suoi racconti, ora una cosa l’ha capita. Per esserci un mondo fatato deve sempre esserci un portale da attraversare per entrare in quel mondo. Altrimenti non c’è speranza di vedere quello che c’è nel suo "di là". E forse la verità è che la chiave di quel portale la possiedono sono i bambini, perché la convinzione, la coerenza e la dovizia di particolari con cui A la piccola racconta del suo mondo ha qualcosa che va al di là della pura fantasia e dell’invenzione, e assume l’aspetto di una vera propria vita parallela, diciamo reale, che lei ogni giorno scrive, vive e vede con gli occhi della sua fervida fantasia di quasi settenne.

martedì 9 settembre 2014 anna ha scritto:

Fantastico! Mi consola sapere che non ho una figlia pazza che si crede flora la fata della natura! I bambini sono davvero incredibili…e imprecedibili. Peccato che noi adulti non riusciamo più a vedere con gli occhi della fantasia! (e complimenti per il diario…bello il racconto delle mamme yu-hu…)!!!

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