Il diario

Quando la notte

"Di notte faccio brutti sogni, oppure mi agito perché sono preoccupata" "Mi dispiace A la grande, come mai?" "Non so" "E cosa sogni?" "Non te lo posso raccontare, non mi ricordo, ma a volte faccio brutti sogni. E’ come se tutte le paure che di giorno sono solo pensieri, di notte diventassero più grandi" "E’ normale. Però basta che tu sappia che alla mattina, con la luce del sole, tutto quello che ti sembra irrisolvibile di notte assumerà un aspetto molto meno spaventoso" "E’ che non capisco se le paure vere sono quelle della notte o quelle del giorno" "Bella domanda" Non so se è chiara la domanda, ma spesso me la faccio anch’io. E’ come quando si dice "in vino veritas", cioè nei fumi dell’alcool senti e dici le cose in maniera sincera, oppure come quando ci si accorge che ascoltando la musica certe emozioni diventano più forti. Qual è la verità su queste emozioni? Sono più vere quando si vivono sotto l’effetto della notte, della musica e del vino, oppure quando intorno a noi ci sono silenzio e normalità? "Non lo so, A la grande. Secondo me bisogna tenere conto di tutte e due le cose. Forse la verità sta nel mezzo"

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