Il diario

Sabot, tatà e galletti intagliati nel legno

Sabot, tatà e galletti intagliati nel legno

A la grande la ha deciso di fare compagnia ad A la piccola mentre fa la doccia, così io non servo.

Fuori c’è un tempo incerto con una foschia che lascia appena vedere le montagne. Le vedo dalla finestra.

Oggi non siamo uscite. Questa mattina dopo i compiti (loro) e la mia call con Milano (io), ci siamo guardate in faccia e ci siamo dette "oggi casa".

Abbiamo trovato un libro con giochi fai da te con materiali poveri e ci siamo fatti una specie di Scarabeo di carta e cartone. Abbiamo letto, ognuna il proprio libro. Abbiamo giocato a Uno, Battaglia navale e Masterchef.

Ora sono le 7 e io cucino. Apro il frigo. E sia. Tagliere di salumi e formaggi, patate al salto, zucchine, pomodori e pane di segale. La cena c’è.

Poi loro, le due minuscole, vedranno un film e io leggerò il mio romanzo o posterò questo raccontino sul mio blog. Andremo a letto presto e domani aspetteremo la zia S e lo zio L che staranno qui una notte e due giorni, in cui abbiamo previsto gita al lago di Chamolet. Come ai vecchi tempi.

Insomma, per dire. Il lavoro me lo sono portato anche qui, quello sempre. 

 

Ma questa è Aosta, la città dei sabot, dei tatà e dei galletti intagliati nel legno. Quindi in ogni caso è vacanza. E questa sera ne ha tutta l’aria.

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