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Scuola ad energia solare

A San Martino un innovativo accordo tra Comune e Linea Più. La prima volta in provincia.

In provincia si scopre l’energia che arriva dal sole. Sulla scuola primaria di via Lombardia di San Martino Siccomario sarà installato, infatti, il primo impianto del territorio. Grazie a un accordo sottoscritto tra l’amministrazione comunale e Linea Più, società di vendita gas ed energia elettrica, dal prossimo autunno l’energia che servirà ad alimentare l’intera struttura verrà prodotta in proprio con un risparmio per l’ente pubblico e minori emissioni inquinanti nell’atmosfera.

Studiato per produrre oltre 5500 kilowatt, l’impianto consentirà di risparmiare 1,35 tonnellate di petrolio che comportano una spesa di 3800 euro annui, ma soprattutto di rispettare l’ambiente. «Dai calcoli che abbiamo fatto – ha spiegato il sindaco di San Martino, Renato Abbiati in una conferenza stampa – grazie al risparmio economico che otterremo, in 10-11 anni ci saremo ripagati l’impianto che dovrebbe costare circa 32 mila euro salvo sorprese e cominciare a funzionare a pieno regime dall’inverno. Intanto, però, dal momento in cui ricominceranno le lezioni lo utilizzeremo anche a fini didattici attraverso la realizzazione di progetti per le scuole sull’uso razionale delle energie. Attraverso un wall display visibile al pubblico avremo la possibilità di mostrare operativamente come funziona l’impianto. In questo modo, intendiamo soprattutto dare il buon esempio come ente pubblico, per far sì che anche i privati possano seguirci e contribuire tutti insieme a rendere il nostro territorio il più vivibile possibile, riducendo i livelli di inquinamento».

La tecnologia del solare fotovoltaico si basa su alcuni seminiconduttori come il silicio che devono trasformare l’energia delle radiazioni del sole in energia elettrica. «La minima unità di un impianto è la cella fotovoltaica successivamente assemblata in moduli – ha sottolineato Jgor Cardinale, manager di Linea Più -. La luce del sole colpendo la cella genera energia elettrica che successivamente viene trasformata dall’inverter in energia elettrica alternata fruibile in rete. Inoltre, grazie alla tecnologia, il prodotto che non viene immediatamente utilizzato, può essere usufruito in un altro momento, quando sarà necessario farlo». Risparmio e rispetto dell’ambiente, dunque, due problemi molto seri che hanno spinto l’Onu ad adottare il “protocollo di Kyoto” un documento nel quale si fissano gli obiettivi di riduzioni delle emissioni dei gas ad effetto serra. L’Italia avrebbe dovuto ridurle del 6,5% entro il 2012, ma finora le ha aumentate invece di diminuirle, rischiando pesanti sanzioni. Manuela Marziani

(fonte: il Giorno ediz. Lodi-Pavia del 4 giugno 2009)

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