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Scuola, verso i tagli negli organici

Sono sfumate le speranze di qualche modifica, in positivo, della riforma della scuola.

Ultimo giorno di iscrizioni ieri. E venerdì, nel consiglio dei ministri che ha approvato il disegno di legge sulla riforma degli scioperi, sono passati anche i regolamenti del ministro Gelmini. Sono sfumate le speranze di qualche modifica, in positivo, della riforma della scuola. Tutto approvato: il maestro unico, le 30 ore alle medie. E l’annullamento delle compresenze. Cosa significa? Saranno difficili attività come l’informatica. E non si riuscirà a garantire l’ora alternativa a chi non fa religione.  «Si va ad aprire la strada a una riduzione degli organici», spiega Elena Maga, sindacalista della Cisl. Uno dei tasti dolenti della riforma riguarda le compresenze. «C’è il problema dell’ora di religione – spiega Maga – Deve essere garantita una compresenza, altrimenti non si può dare l’ora alternativa alla religione. Ma non ci sono più nemmeno le compresenze per coprire la mensa. Non hanno capito cosa si fa in queste ore: i due insegnanti sono contemporaneamente sulla stessa classe, ma fanno cose diverse, per esempio informatica».  E il tempo pieno? «E’ evidente la grossa menzogna sostenuta dalla Gelmini – spiega Maga – che il tempo pieno sarebbe aumentato del 50%, nel momento in cui fissa il tetto 2008/2009». Cosa significa? «Che devono esserci tante classi quante l’anno scorso, quindi non aumentano – spiega la sindacalista – E poi nel tempo pieno togliere le compresenze crea dei problemi». Nei regolamenti si fa più volte riferimento alla formula «su richiesta delle famiglie» o «se ci sarà la disponibilità economica». Cosa significa? Cosa ne sarà del tempo scuola attuale? «Finirà che i moduli non li farà nessuno per il problema degli organici – riflette Maga – Se escono due quinte con i moduli ci sono tre insegnanti sulle due classi. Se entrano due prime ci saranno solo due maestri unici, uno per classe. Saltano quindi i precari e chi deve andare in pensione, ma non so se basteranno. Secondo me ne salteranno tre o quattro per circolo». Quale sarà la situazione per la provincia? «Ho idea che sarà significativa – riflette Maga – Rischiano molto le sedi periferiche». E ora? «Ci riuniamo a livello nazionale – spiega la sindacalista – e credo decideremo per lo sciopero».  E’ passato anche il secondo regolamento, quello sul ridimensionamento delle strutture scolastiche: «Le scelte saranno oggetto di un confronto condiviso con gli enti locali e le regioni». A Pavia ci sono in ballo, per esempio, gli accorpamenti del secondo circolo, quello della Gabelli, e del liceo Foscolo. «La situazione della Gabelli è caduta con l’istituzione dell’istituto comprensivo di San Martino – riflette Elena Maga – una cosa inspiegabile».  Un’altra preoccupazione. «Il ministero di deve impegnare a monitorare l’effettiva attuazione dei due regolamenti – spiega Maga – Non vorrei che la Lombardia e Pavia li attuino subito, al contrario di altre province, come è già successo».  Ora manca l’ultimo passo: La direttiva sugli organici, che deve arrivare dal ministero. Le indicazioni delle famiglie al momento della scelta per la prima elementare forse non saranno del tutto prese in considerazione. «Mentre prima il modulo per le iscrizioni chiedeva ai genitori di scegliere il modello – spiega Maga – adesso chiede di “graduare” la scelta». Significa che se anche tutti scelgono le 40 ore, ma poi per problemi di organico la scuola non le può dare, si passa alla seconda e alla terza “scelta”, quindi a 30, 27 o 24 ore. Marianna Bruschi

(fonte: la Provincia Pavese del 1 marzo 2009)

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