Se io fossi un professore

“se io fossi un professore di lettere delle medie farei leggere ai miei alunni delle graphic novel, così forse leggerebbero anche quelli che non leggono”

“no”

“in che senso no, A la piccola?”

“direi che è una pessima idea, e poi comunque tu non saresti un professore, ma una professoressa”

“preferisco professore, tanto siamo nel campo dell’irrealtà, quindi lasciami dire, e poi perché no, scusa?”

“perché se uno non legge non legge”

“no infatti, ma io sfrutterei la mia posizione di insegnante per proporre qualcosa che farebbe appassionare anche i più restii a leggere, li invoglierei”

“non credo”

“ti dico di sì. prendi quel tuo compagno simpatico e brillante, T. Secondo me è simpatico e brillante ma non legge niente”

“allora mamma. punto primo: cosa ne sai tu. punto secondo: T legge”

“ah ma dai che bella notizia, e cosa legge?”

“i titoli delle canzoni su Spotify, passa tutto il suo tempo a scuola a leggere”

“ah ah, ma che cavolo di battuta, comunque io voglio essere ottimista”

“in che senso?”

“sono certa che prima o poi, da Spotify T passerà a letture più impegnate”

“se lo dici tu”