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Sicurezza, solo 500 euro a scuola

Servono per formare il personale sul pronto soccorso e le misure anti-incendio. I fondi arrivano dall’Ufficio scolastico regionale, ma il sindacato dice: «Non bastano»

Fondi per la sicurezza nelle scuole. Non per interventi strutturali o per iniziative didattiche, ma per formare il personale, per pagare il medico di riferimento dell’istituto, per redigere i documenti sulla valutazione del rischio. Alle scuole della provincia dalla Regione arriveranno per il 2009 poco più di 105mila euro. Che sembrano tanti. Ma la percezione della cifra si ridimensiona considerando quanto va al singolo istituto: 500 euro.

Nel dettaglio. Dall’Ufficio scolastico regionale a quelli provinciali vengono assegnati 500 euro per ogni istituzione scolastica, più 185,96 euro per «ogni punto di erogazione del servizio», significa che questa somma va aggiunta per le scuole che hanno una succursale, oppure per circoli e direzioni didattiche che hanno più di una sede. «Con questi soldi vanno formate quelle che vengono definite le “figure sensibili” – spiega Luigi Verde, Uil Scuola – sono i responsabili dei lavoratori per la sicurezza e i rappresentanti per la prevenzione. E questi soldi sono pochi rispetto al fabbisogno delle scuole».

I fondi stanziati per la sicurezza sono specificati nel «Contratto collettivo regionale integrativo», siglato da Ufficio scolastico e sindacati. Luigi Verde della Uil sottolinea le difficoltà dei singoli istituti nel gestire tutte le spese da affrontare in materia: «Se una scuola ha già formato il personale potrà usarli per altro, ma 500 euro sono davvero pochi». Se le scuole sono piccole magari possono bastare. Ma se l’istituto è grande, con personale nuovo appena arrivato, la situazione si complica. Anche perché le tariffe sono molto più alte. Per il Responsabile dei servizi di protezione e prevenzione la tariffa è di circa 4mila euro. Per il medico di duemila.

E poi ogni anno c’è il personale da formare per quanto riguarda il pronto soccorso, perché ogni tre anni la formazione “scade”. E se nelle scuole c’è un turn over accentuato del personale ausiliario tecnico amministrativo – per esempio è il caso dell’Itis Cardano – va rifatta la formazione per l’anti-incendio e il pronto soccorso. E in una scuola come il Cardano con laboratori chimici e meccanici il tema della sicurezza diventa anche più complesso. E la valutazione dei rischi e il mantenimento di questo documento devono tenerne conto.

La soluzione? Le scuole dovranno integrare con il fondo di istituto.

(fonte: la Provincia Pavese dell’11 dicembre 2009 – autore: Marianna Bruschi)

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