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Stop all’aranciata senza arance

“L’arrivo in Italia delle bibite all’arancia senza arance è stato sventato”. Così la Cia (Confederazione italiana agricoltori) saluta con soddisfazione la soppressione, da parte della Commissione Politiche dell’Unione Europea della Camera, della norma dell’articolo 21 della legge comunitaria.

Vino senza uva, formaggio senza latte, cioccolato senza cacao…. Ma, quanto meno, l’aranciata senza arance per il momento da noi non si farà. La Commissione Politiche dell’Unione Europea della Camera, difatti, ha soppresso quella parte della normativa comunitaria che, con l’articolo 21, avrebbe consentito anche nel nostro Paese la commercializzazione di bevande che con le arance non avevano nulla a che fare, pur avendone l’aroma.

"L’arrivo in Italia delle bibite all’arancia senza arance è stato sventato", annuncia trionfalmente la Cia (Confederazione italiana agricoltori), che ricorda come la possibilità di vendere sul nostro mercato bibite di fantasia al gusto e con il colore dall’arancia, senza contenere, tuttavia, neanche una minima percentuale di agrumi, era prevista dal progetto di legge comunitaria già licenziato dal Senato senza troppi problemi.

"La norma", afferma la Cia, "avrebbe avuto l’effetto di confondere e disorientare gli stessi consumatori che, soprattutto i bambini, si sarebbero trovati a bere un prodotto, reclamizzato per i suoi contenuti di frutta, che, invece, non ci sono affatto. Non solo. A pagarne le spese sarebbero stati anche i nostri produttori di agrumi, già costretti ad affrontare una situazione di mercato sempre più difficile e con pesanti costi di gestione".

Dopo il passaggio dell’articolo 21 c’era stata una generale levata di scudi. Prima a reagire era stata la Coldiretti, seguita dall’Adoc. "Sono colpiti i prodotti della dieta mediterranea con una serie di inganni sanciti dall’Europa" aveva accusato la prima. "Si danneggiano i giovani" aveva protestato la seconda.

(fonte: la Repubblica Salute del 28 maggio 2009)

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