Il diario

Tabelline

No, è che uno quando è grande non si ricorda minimamente di quanto sia dura studiare le tabelline. Perché in realtà, nemmeno si ricorda di averle dovute imparare. Le usa ogni giorno per fare un mucchio di cose – a cominciare dalla spesa del pane-e-latte – ma poi non si domanda mai, quando caspita questo meccanismo gli sia entrato in testa. Nella famiglia B, fino a poco tempo fa, la situazione era equamente e felicemente ripartita: da una parte, la Mamma e il mago G, che le tabelline le hanno acquisite; dall’altra, le due A minuscole, che le tabelline non le avevano mai usate nè tantomeno imparate e la cosa non le spostava di tanto così: quando non sai, non ti fa domande. Poi un giorno A la grande è tornata a casa da scuola dicendo: "Per martedì prossimo devo studiare la tabellina del 2" "E vabbè – hanno ingenuamente pensato la Mamma e il mago G – la tabellina del 2, cosa sarà mai? Dai A la grande: due per uno due, due per due quattro, due per tre sei…due per dieci venti" E la cosa è morta lì. La settimana dopo A la grande ha detto: "Per martedì prossimo devo studiare la tabellina del 3" "E facciamo anche quella del 3, A la grande, dove sta il problema? – hanno sorriso la Mamma e il mago G – Tre per uno tre, tre per due sei, tre per tre nove…tre per dieci trenta" E A la grande ha recepito. Il problema è che, senza che la Mamma e il mago G se ne rendessero conto, la maestra di A la grande ha galoppato fino alla tabellina dell’8 e A la grande si è un po’ persa per strada. "Le tabelline vanno studiate in maniera sistematica – ha detto la maestra M alla Mamma –  ogni giorno vanno ripetute, fino allo sfinimento" "Ma sta scherzzz…aehm no, volevo dire…Certo, sì sì, lo faremo – ha chinato il capo la Mamma – Ma quando?? – ha pensato in preda al panico – Dove si infilano nella settimana anche le tabelline una volta al giorno?" Solo che le tabelline sono molto noiose da imparare ma molto molto importanti, prima ancora che nella vita per sopravvivere alle verifiche in classe somministrate dalla mestra M. Ed ecco a cosa sono dedicate le vacanze di Pasqua della famiglia B. Alle tabelline. Sì, va beh. Alle tabelline e alle uova di cioccolata.  

Lascia un commento