Il diario

Tuttiggiorni

Tuttiggiorni io dovrei.

Tuttiggiorni io dovrei controllare il sito della scuola media di mia figlia, per vedere voti, argomenti svolti, compiti assegnati, avvisi, circolari, convocazioni.

Tuttiggiorni io dovrei anche controllare il sito della scuola superiore dell’altra mia figlia, per vedere voti, argomenti svolti, compiti assegnati, avvisi, circolari, convocazioni.

Tuttiggiorni io dovrei guardare la mia pec, per vedere se c’è qualche avviso di pagamento, rinnovo, minaccia, ravvedimento.

Tuttiggiorni io dovrei anche controllare il mio software di fatturazione elettronica, per vedere se ci sono nuove fatture da pagare di cui segnarmi le scadenze per non essere morosa. Utenze, fornitori eccetera eccetera.

Tutti i giorni dovrei spulciare le email del mio sito l’agendadellemamme per vedere se c’è qualche richiesta di pubblicazione o di informazione.

Poi tuttiggiorni dovrei anche guardare la mia mail personale, che è talmente personale da essere imballata di posta ogni due per tre.

Tuttiggiorni dovrei anche tenere sotto controllo la mail della mia libreria, per vedere se c’è qualche proposta o richiesta di collaborazione, informazione, prenotazione eventi.

E poi tuttiggiorni dovrei anche controllare l’homebanking per vedere se ci sono delle riba in scadenza.

Tuttiggiorni però vorrei anche vivere, fare il mio lavoro, essere libraia, madre, umana e non robotica.

Ma per essere madre e lavoratrice devi essere eternamente connessa. Se no perdi qualche pezzo. E non si può.

Qualche giorno vorrei vivere una vita che non è connessa, piena di libri di carta, di aria, acqua, luna, boschi e api sui fiori nell’erba verde.

Ma per ora, l’unica soluzione che ho trovato è fare ciascuna di queste cose a giorni alterni.

Per sopravvivenza dico, eh.

Non per pigrizia.