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Vacanze: anche la piscina è una buona risorsa per i bambini

In ogni situazione basta stare attenti allo stress da troppe attività. L’importante è passare un po’ di tempo insieme.

Mare, montagna, lago: i bambini possono andare in vacanza dappertutto senza particolari problemi, basta un pizzico di buon senso. Lo dicono i pediatri, che consigliano di scegliere piuttosto la destinazione in base alle preferenze dei genitori, ma cercando di contenere lo stress. «I bambini si adattano facilmente ovunque – avverte il pediatra Romualdo Moggio -. Basta che il posto piaccia ai genitori, altrimenti si scaricano le tensioni sui bambini, che diventano insofferenti, irrequieti, intrattabili e insonni».

E per chi non va in vacanza, la piscina resta la soluzione migliore. La piscina va bene per tutti. «Non bisogna preoccuparsi per il cloro nell’acqua – riprende il pediatra -. Le quantità in cui si trova servono per evitare la formazione di alghe, ma non creano alcun problema alla pelle se non in caso di intolleranza pregressa». Se si sta troppo a contatto con l’acqua, l’unico rischio è di tornare all’asciutto con gli occhi arrossati: «In questo caso, basta una doccia con acqua dolce per far tornare la situazione alla normalità». Per chi impara a nuotare, può capitare di ingerire grandi quantitativi d’acqua clorata: «Anche in questo caso – rassicura Moggio – non bisogna preoccuparsi, non succede nulla. Piuttosto attenzione al rischio di otiti esterne e medie. Per chi soffre già di queste patologie sono indispensabili i tappini nelle orecchie».

Come al mare e al lago, e dunque in tutti i luoghi dove si suppone di fare il bagno, i rischi sono gli stessi: «Si può tornare a casa con l’impetigine, un’infezione cutanea da staffilococco che comincia in un punto e si estende in tutto il corpo. E ancora, infezioni funginee, soprattutto ai piedi, ma bastano un paio di ciabatte per evitarle». La piscina è indicata soprattutto per gli allergici, salvo che, spiega il pediatra, «non sia immersa nel verde: in questo caso attenzione a chi soffre di allergie alle graminacee». Anche mare e montagna hanno le loro controindicazioni: «Al mare i rischi maggiori riguardano le irritazioni causate dalle meduse – aggiunge Moggio – e le gastroenteriti da contaminazioni batteriche alimentari come salmonella e staffilococco che si possono contrarre, per esempio, consumando gelati artigianali e creme dolci».

Andando in montagna con i bambini, invece, occorre fare attenzione alle escursioni termiche eccessive soprattutto tra il giorno e la notte, e all’altitudine eccessiva affrontata in maniera non graduale: «La riduzione della pressione parziale di ossigeno oltre i 1.500 metri – avverte Moggio -, può determinare nei bambini irrequietezza, insonnia e difficoltà respiratorie». E dappertutto il pericolo maggiore è l’eccessiva esposizione al sole.

«In generale per trascorrere le vacanze in città o nei luoghi di villeggiatura con i bambini senza esporli a rischi inutili – consiglia Moggio – basta seguire alcune raccomandazioni: tenere bambini e neonati lontani dalla luce diretta del sole e non esporli in maniera diretta anche se si utilizzano prodotti per la protezione solare, da scegliere sempre tra quelli con protezione Uva e Uvb e ad alto fattore di protezione». Tenendo conto che l’esposizione al sole aiuta anche la produzione di vitamina D che protegge da rachitismo e osteoporosi e migliora alcune patologie dermatologiche.

Come far sì, quindi, che i bambini vivano al meglio la pausa estiva? Risponde il pediatra: «Le vacanze permettono loro di condividere dei momenti con la famiglia al completo. L’importante è non costringere i bambini a fatiche eccessive, riempiendo le giornate di attività e iniziative. Bambini e adulti hanno bisogno di pause e riposo, se stanchi i piccoli diventano intrattabili e non dormono».

(fonte: la Provincia Pavese del 7 luglio 2010)

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