Il diario

Welcome to Foodland

Welcome to Foodland

"oi, ma quelle sono gratis?" dice la Mamma sgomitando sull’amica I "direi di sì, guarda le prendono tutti senza chiedere" "prendiamole anche noi…no?…scusi posso?" osa la Mamma "prego prego – dice la signorina –  ne prenda anche due. guardi, questa è gasata, questa è naturale, questa è uliveto, quella lì è al pompelmo rosa, quella là è al lime, quell’altra è al ribes rosso e l’ultima là in fondo all’uva" "ah, bene, grazie, ne prendo una per tipo" "beeeeene, le assaggi tutte e poi ripassa e mi dice come le ha trovate. qui c’è una scheda, può votare a seconda del suo gradimento" "va bene, allora a dopo" "a dopo, e grazie!" "senti I ma hai visto? qui è tutto così secondo te? qui davvero VOGLIONO farci assaggiare  e gustare le cose per il puo piacere di farlo, ma ti rendi conto?" "boh Mamma, può darsi, vediamo. andiamo là" "buongiorno" dice la Mamma "’giorno" dice una ragazza alta due metri molto molto affabile "quello che cos’è?" "è un concentrato di agrumi, sciolto nel ghiaccio, completamente naturale, privo di aromi, zuccheri, coloranti, conservanti. volete provare?" "grazie…buono…proprio buono…oh guarda c’è anche la tv…cosa? a noi? ah…va bene" "ecco sì voi, rifate un attimo la scena. posate i bicchierini sul vassoio e li riprendete, poi bevete e fate un commento" dice il giornalista della tv mentre un cameraman punta un obbiettivo gigantesco sulle facce della Mamma e dell’amica I "ecco…mmm…buono…si sente che è naturale" improvvisa l’amica I "ok…bene, stop, grazie…" saluta mister tv "bene, grazie, arrivederci – salutano I e la Mamma – e qui cosa c’è?" "questa è l’acqua che toglie i sapori – dice un cerimonioso standista in completo gessato e cravatta rosa – è un’acqua speciale, ecco metta in bocca un po’ di liquerizia e poi la beva. allora? non le ha spazzato via il sapore? "è vero, ma guarda che cosa particolare, I prova anche tu" "pazzesco, davvero…però Mamma hai visto quei kiwi da asporto infilzati sul bastoncino da gelato? andiamo a provarli?" "ma guarda che è un kiwi, normalissimo" "però è infilzato. io lo prendo, forse leccato ha un sapore diverso, magari è un nuovo trend e bisogna gustarlo in un modo particolare, magari sprigiona aromi inaspettati, magari…che so…andiamo a provare?" A confronto con le fiere un po’ stitiche delle sue parti, questa alla Mamma è sembrata il paese della cuccagna, invece era il Cibus di Parma, "Welcome to Foodland". Comunque, a un paese della cuccagna somigliava abbastanza e comunque solo la Mamma e la sua amica I – provinciali non avvezze a tanta grazia – saltellavano entusiaste da uno stand all’altro smaniose di assaggiare tutto. Gli altri, i professionisti, i buyers, i giornalisti seri, giravano, chiacchieravano e prendevano appunti in modo molto molto più composto. Una giornata intera non è bastata per vedere e assaggiare tutto, quattro braccia non sono bastate per portare tutti i sacchetti e i depliant degli stand che hanno visitato. Anche lo stomaco dopo un po’ non è più stato in grado di contenere altri assaggi. Dopo il padiglione "Acqua e soft drink" la Terra del Cibo prevedeva altri 6 padiglioni, ognuno, da solo, grande più o meno come un intero palazzo esposizioni di Pavia. Ecco perchè la gente arrivava con il trolley, ecco perchè tutti giravano con la mappa tra le mani, ecco perchè, probabilmente, tutti i visitatori esperti digiunavano da un paio di giorni in vista del Cibus tour. Dopo le acque, la Mamma e l’amica I sono passate dai salumi di ogni genere a dolci, caramelle, amaretti, paste di mandorla, torroncini, praline al cioccolato (nero, bianco, rosa, verde) per poi transitare dal risotto  al te verde mantecato con panna e caprino in direzione del crostino al salmone affumicato al te verde e disteso su lettino di burro. Non sazie hanno aspettato che il signore giapponese preparasse il suo sushi e mentre aspettavano hanno fotografato due Hallo Kitty fatti con il riso rosa. Dopo aver provato il grana con l’aceto, nel padiglione lattiero-caseario, hanno degustato il gelato fatto con il latte di bufala. E dopo essersi fatte spiegare come funzionano i piatti e le posate biocompostabili al 100% non hanno retto più, perché erano esauste e le braccia non avevano più posto nemmeno per il filo di un sacchetto. A ogni stand hanno fatto domande e ascoltato una spiegazione e alla fine non avevano più voce per chiedere e nemmeno orecchie per ascoltare. Così hanno capitolato, hanno ripreso il bus navetta verso la stazione e si sono fatte cullare dal treno nel rientro verso casa. Con le borse piene di materiale per articoli, pacchettini promozionali di assaggi per le loro figliole e un cartellone tutto colorato da appendere alla scuola materna, con scritto "Mangia bene, cresci meglio".

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