Il diario

Come l’orso bruno marsicano

Come l'orso bruno marsicano

"la tò fiola la ga il murusìn, tla saviva?" dice il nonno R alla Mamma rientrata dal lavoro

"ma dai, l’hai visto tu?"

"eeee! incò all’asilo la ga dat un bason gros insì. g’andava fai una fotografia"

"ho capito, allora sarò P. All’uscita la saluta sempre con un bacino"

"no no, l’era no un basin. l’era propri un bel bason!"

"sì nonno R, ma lo fanno senza malizia, stai tranquillo"

"sarà. però par mi i cuminsan un po’ prest…" Ieri il nonno R è andato a prendere A la grande alla scuola materna ed è incappato – come era inevitabile – in P, il compagno affettuoso di A la grande. Tutti i giorni, all’uscita, nello spogliatoio, P arriva di corsa, abbraccia A la grande e le stampa un bacione sulla guancia. A la grande fa un po’ la preziosa e poi dice qualcosa tipo "dai mi sbausci tutta" oppure "noooo P!" e intanto se la ride perchè quel bacione non la infastidisce. La cosa ha colpito il nonno R, che, ancora ieri sera dopo cena non si capacitava di cotanto coinvolgimento, strano secondo lui per due bambini minuscoli della scuola materna. Alla Mamma invece la cosa diverte. Un po’ perché P è il figlio di mamma C,  vice rappresentante di classe e quindi secondo pilota della Mamma, persona assai squisita e di grande personalità. Un po’ perché un po’ di sana complicità fra compagni di classe, scevra da malizia e ancora spoglia di doppi sensi e strane allusioni è da considerarsi un bene di cui godere finchè dura, patrimonio dell’umanità, come il parco geominerario del Sulcis Iglesiente e anche specie protetta, da salvaguardare come l’orso bruno marsicano del WWF.

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