Il diario

Troppo femminile

Un giro sul trenino che fa il giro della città storica non s’era ancora fatto e oggi è il giorno buono. Mentre aspettano l’autista che si è portato via la locomotiva del treno perché aveva finito la benzina, le A minuscole, la nonna R e la Mamma, occupano i loro posti in fondo al vagoncino rosso e si guardano intorno. Piazza C è gremita di gente, al centro è interamente occupata dai tendoni degli artigiani valdostani che in occasione della Foire d’Eté espongono i loro prodotti tradizionali, fatti a mano, bellissimi, carissimi. Il treno si riempie: salgono bambini, genitori, nonni, coppie di fidanzatini, turisti. Davanti alle quattro donnine, una famiglia francese – papà, mamma e due figli grandi – commenta con grande interesse il panorama e scatta fotografie ad ogni angolo di strada. Fotografano lo stadio di A anche se se ne vedono solo le mura di cinta, fotografano il Billa, il nuovo supermercato, sorto al posto della vecchia Standa, fotografano rigagnoli che potrebbero essere figli della Dora, le torri e le facciate delle chiese e per ogni monumento, angolo tipico o supposto tale, gridano ULALALAAAA’ tutti insieme. Una fila più avanti ci sono una nonna con una nipotina e, poco più in là, una mamma con un bambino che avrà tre anni si e no. Il bambino prende la bambola della bambina. La guarda, la gira, la rigira e poi la stringe a sè. "no, Benjamin, no – dice la sua mamma – questa bambola non è nostra, ridalla alla bambina" "no" "su Benjamin, tu sei un maschietto, non ti piacciono le bambole, restituisci" "no" "allora Benjamin, come te lo devo dire, non voglio che giochi con questa bambola" "signora non c’è problema, lo lasci giocare.– dice la nonna della bambina – anche noi, con l’altro mio nipotino che adesso ha 9 anni ci siamo preoccupati quando voleva giocare con le bambole, ma poi non è successo niente. gli è passata. e lui ora è un bel maschietto intelligente" "davvero signora? lei dice? no perché è un po’ che quando vede le bambole vuole giocarci, ma io non so…non mi sembra normale, mi sembra femminile…però, se lei c’è già passata…" "stia tranquilla, è solo una fase" "va bene. comunque Benjamin, quando la bambina rivuole la sua bambola tu devi ridargliela, capito?" "sì" L’autista arriva, raccoglie i soldi dei biglietti, suona la campanella e parte. Via, con un vento prepotente che schiaffeggia la faccia di tutti i passeggeri, e una domanda che frulla nella testa della Mamma: ma sarà possibile che una bambola possa far diventare un maschietto "troppo femminile"? Qualcuno lo sa?

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