Il diario

Propositi per l’anno nuovo

Da febbraio a giugno la Mamma curerà per e con la Biblioteca dei ragazzi di Pavia, una rassegna di incontri per genitori. Saranno cinque aperitivi-istruttivi e il pretesto sarà la presentazione di alcuni libri. In realtà questi incontri saranno molto di più, perché gli ospiti chiamati sono scrittori, autori, conduttori di programmi radio e tv per bambini e ragazzi. Persone interessanti, simpatiche, carismatiche, persino famose. Ma soprattutto persone che, quando smettono i loro panni di professionisti, vanno a casa e sono mamme e papà. E per adesso non si può dire di più. Tra i libri, ne verrà presentato uno che parla dei diritti psicologici e morali dei bambini. Pur non rivelando quali sono quelli elencati nel libro, la Mamma ha voluto prendere spunto dall’idea e stilare la sua top-5 di diritti psicologici dei figli (nel caso specifico, delle due A minuscole). Quanto verrà fuori, nero su bianco, sarà la lista dei propositi di una mamma normale per il 2010. Solo cinque, perché prevederne di più diventava pericoloso: diritto a fare le cose senza fretta – il proposito della Mamma è: svegliarsi tutte le mattine alle 6, dare una sveglia dolce e graduale alle sue figlie alle 7 in modo che, tra colazione, lavaggi vari e vestizione, alle 8.30 al max si è tutti pronti e rilassati. Ovviamente questo presuppone che alla sera si vada tutti a letto a orari decenti, quindi impone che la cena sia consumata entro le 20.30, quindi pronta entro le 19.30, quindi programmata molto prima. Insomma un’impresa titanica (o almeno lo è in casa B);
diritto a fantasticare e a vivere realtà parallele – il proposito della Mamma è: rassegnarsi a essere chiamata "principe", non stupirsi mai più di essere il marito della principessa madre A la grande, nonché padre della principessina A la piccola. Inoltre: non interrompere il gioco proprio sul più bello, quindi non opporsi al momento del ballo, dove la principessa madre e il principe devono girare vorticosamente in salotto sulle note di Quarantaquattrogatti. Tutto questo, nel 2010, dovrà avvenire con sincero piacere e spontaneo coinvolgimento; diritto ad avere caldo e freddo – il proposito della Mamma è: convincersi una volta per tutte dell’abissale differenza di temperatura corporea che c’è tra lei e le sue figlie. Non è colpa loro se la Mamma soffre di infreddolimento cronico, quindi la smetta di correre dietro alle due A minuscole gridando "mettiti subito il gilet", la smetta di rimboccare la canottiera nelle mutande alle due sventurate ogni volta che alzano le braccia e poi…e poi basta mandare all’asilo A la grande vestita come una cipolla perché "così affronterà al meglio ogni sbalzo di temperatura"; diritto a non raccontare – il proposito della Mamma è: accettare il fatto che A la grande rientri dall’asilo o da danza con nessuna, ma proprio nessuna, intenzione di raccontare ciò che ha fatto o che ha imparato. In barba alla Mamma e alle sue amiche, madri pure loro, sempre a raccontarsi i fatti loro cicicicicici, A la grande, anche in questo nuovo anno, non si lascerà sfuggire niente. Ogni volta si sbroglierà abilmente con il famoso "non me lo ricordo proprio". Chiuso. Quindi, se la Mamma vorrà sapere, sappia che le rimane un solo modo: ascoltare e guardare A la grande mentre gioca con le sue bambole, perché è qui che la sua primogenita rivive le giornate;
diritto a non condividere – il proposito della Mamma è: mettersi (ma solo qualche volta) nei panni delle due A minuscole e ripensare a quei momenti con la zia S, quando erano piccole. Non è che sempre sempre la Mamma era disposta a condividere il suo gioco con la zia S e viceversa. Ci sono giochi che sono indivisibili, ci sono giochi che non si possono assolutamente fare in due contemporaneamente. C’è un sentimento di proprietà privata che va limitato, certo, ma non estirpato del tutto. Diciamo la verità: l’altruismo e la correttezza non sono doti da bambini, ci sta, ogni tanto, difendere il proprio gioco dalla sorella molesta. Dunque potrebbe capitare che la Mamma faccia finta di non vedere qualcosa, chiuda due occhi di fronte alla difesa un po’ "scorretta" di una sorella stremata dal disturbatore di turno. E questo vale per tutte e due, sia chiaro.

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