Il diario

Pomeriggio in biblioteca – parte prima

Ieri sono stata con le mie A e la nonna R ad uno degli appuntamenti della rassegna "I Pomeriggi in Biblioteca", alla Biblioteca dei Ragazzi Paternicò-Prini, che poi sarebbe la biblioteca comunale dedicata ai pargoli da 3 a 14 anni (età dalla materna alle medie insomma). Il titolo del laboratorio – destinato ad un pubblico di piccoletti da 3 a 5 anni – era "Da dove viene la marmellata?". Un’ora trascorsa piacevolmente in un clima familiare e rilassante. (Se così non fosse stato, A la grande sarebbe fuggita a gambe levate. Lei è una da situazioni familiari e per nulla competitive, lei è una da situazioni confortevoli: A la grande è una principessa e, prima di concedersi, esamina. La biblioteca le è piaciuta, quasi come quella del nostro paesello che è la sua quarta casa preferita, dopo la sua vera casa, l’asilo e il parchetto). Nella saletta di lettura arredata con librerie ad altezza bimbo, traboccanti di libri di tutte le misure e di tutte le fogge (dal cartonato al formato gigante, dal pop-up al morbidissimo ecc…), la platea per il pubblico fanciullino è costituita da una serie di pouff di legno verniciati di nero, sovrastati da cuscini morbidi arancioni. Alle spalle, le sedie e i tavoli per mamme, papà, nonni e accompagnatori vari. C’è chi rimane ad assistere e chi, molto sportivamente, arriva, posiziona il piccolo (o lo lascia a piluccare libri qua e là) e se ne va dicendo: allora passo tra un’ora, ciao. Claudia Catenelli, la solare narratrice illustratrice, racconta e illustra una breve fiaba calamitando l’attenzione dei pupattoli, poi prende le fette biscottate e una montagna di marmellatine all’albicocca e alla ciliegia e dispensa a tutti un piccolo pezzo di paradiso, raccontando da dove viene la marmellata. Intanto si levano nell’aria i farfugliamenti dei piccoli che pare abbiano molto da dire in proposito, tra un morso croccante e l’altro. Dopo aver mangiato si colora un piccolo libretto a quattro pagine, che illustra il percorso della frutta, dalla sua maturazione sull’albero, fino al confezionamento in vasetti di marmellata. La frase più liberatoria che ho sentito dire da Claudia ieri a tutti quei bambini adoranti è stata:  se ne volete ancora ditelo, QUI NON SIAMO SEVERI FACCIAMO QUELLO CHE VOGLIAMO. Ecco, io credo che per un’ora alla settimana, dalle 5.30 alle 6.30 di un venerdì pomeriggio, sia bellissimo che dei bambini possano stare in un posto dove tutto è concesso. Credo che sia una sensazione buona e giusta. L’altra cosa bella di questa ora trascorsa alla Biblioteca Paternicò-Prini è che fuori dalla Biblioteca, che è sita nel chiostro dell’Istituto Musicale Vittadini in via Volta, le mamme – quelle che sono rimaste fuori ad aspettare – se ne stanno sedute sui seggiolini del patio vittadiniano e fanno di tutto: parlano tra loro, telefonano, mangiucchiano, leggono. Il tutto con un sottofondo di esercizi musicali e canori che provengono dalle numerose finestre aperte dell’Istituto Musicale affacciate sul chiostro. E poi c’è la ghiaia, una grande risorsa: mentre A la grande seguiva la lettura, aggrappata alla nonna R, io e A la piccola (che ha partecipato solo dalle fette biscotatte in avanti) abbiamo camminato a lungo, avanti e indietro sulla ghiaia del cortile del Vittadini. L’interesse da parte di A la piccola per lo strano effetto dei sassolini sotto le scarpe era evidente, solo che ad un certo punto ho dovuto strapparla a forza da quella ripetitiva e incessante marcia forzata perchè stavo uscendo pazza. Se non bastasse, c’è stato anche un risvolto utile. Già che ero lì e visto che dovevo aspettare un altro po’, sono andata con A la piccola a curiosare al Vittadini e ho scoperto che esistono dei corsi propedeutici alla  musica per i bambini di 4 e 5 anni. Questo me lo sono annotato e a fine agosto potrei anche iscrivere A la grande, sempre che lei sia d’accordo. Venerdì prossimo (il 5 giugno) c’è l’ultimo appuntamento di questa serie di incontri e si intitolerà "Da dove viene il formaggio?", quindi i bambini mangeranno fette biscottate e formaggio. Se ai vostri bambini non piace il formaggio venite lo stesso, si può mangiare anche solo la fetta biscottata, nessuno dice niente.

lunedì 1 giugno 2009 anastasia ha scritto:

Interessante cronaca che invoglia a uscira dalla solita routine competitiva. grazie

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