Il diario

Pane bianco, pane nero

La regola è che casa B si divida su alcune questioni di secondaria importanza, come il pane, lo zucchero, i medicinali e la tv. Mentre la Mamma e A la piccola sono delle fan sfegatate del pane di segale, quello nero, il Mago G e A la grande sopportano solo pane bianco, possibilmente morbido ma croccante; mentre la Mamma fa un uso moderato (quasi nullo) di zucchero bianco raffinato, il mago G ogni mattina, non visto, riversa cascate di zucchero nel suo caffellatte con la scusa che, alzandosi prima del resto della famiglia, non può essere di cattivo esempio; mentre la Mamma e le A minuscole si curano con l’omeopatia e i pallini del dottor C, il mago G continua imperterrito a curarsi con l’allopatia, così nell’armadietto dei medicinali convivono in un perfetto e pacifico sincretismo aspirina/moment/malox/gentalin/morniflu accanto a nux vomica/pulsatilla/drosera/aconitum ecc…ecc…; mentre il mago G ama guardare la tv facendo zapping compulsivo senza fermarsi su una cosa sola per prendere il bello di tutte le cose, la Mamma è una talebana della monovisione, se c’è un film bello lo guarda tutto se no va a letto a sfogliare giornali. E poiché la tolleranza è sforzo e allenamento e arrivare a sentire le differenze come una cosa normale è un percorso lastricato di buone intenzioni ma anche di successi e insuccessi, ci sono stati periodi di inevitabili scontri di fazione, ma col tempo tutto questo ha preso una piega positiva che molto assomiglia alla pacifica integrazione di usi e costumi diversi e possibili. E’ anche meno faticoso che cercare di avere ragione.

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