Il diario

L’allineamento delle cose

L’ordine della casa in cui vive una famiglia con una media di 4 persone (di cui 2 sono adulti  2 sono bambini) è come una congiuntura astrale: tutte le cose sono allineate solo periodicamente, ogni tanto nel tempo. Al di fuori di quella congiuntura, quello che accade è questo: una Mamma qualunque entra in una stanza e dice a se stessa "ok, qui devo finire di mettere a posto questo", poi entra in un’altra stanza e pensa "qui devo passare l’aspirapolvere e lavare il pavimento", poi entra nel bagno e pensa "devo lavare i sanitari", va in soggiorno e dice "mmmsi, qui più o meno è tutto a posto" (non fosse per il tavolo, zeppo di cose: puzzle iniziati, fogli scritti per metà, libri aperti, vestiti della Barbie, ma almeno sono tutti concentrati sul tavolo e non sparsi per il pavimento). Poi scende in taverna e vede almeno due mucchi di bucati da fare, sale al piano superiore (la zona notte) e si ricorda che deve cambiare le lenzuola, ma prima di farlo deve riposizionare negli armadi i vestiti lavati. E per ogni stanza si mette un post-it nella testa, per ricordarsi che c’è da fare questo e quello. Morale: se trova anche solo una stanza nella quale non c’è niente da fare e tutto pare al suo posto, è già qualcosa. Qualcosa di molto raro, ‘na mosca bianca praticamente. Poi però accade una cosa. Arriva una sera (tipo del fine settimana), in cui tutto sembra allineato: bucati fatti e stesi, panni asciutti riposizionati al loro posto, lenzuola cambiate con letti lindi, cucina a posto, bagni lavati (anche i sanitari), asciugamani freschi di bucato, camerette in ordine (più o meno), tavolo del soggiorno sgombro, pavimenti puliti, polvere spolverata. E tutto questo succede contemporaneamente. E anche se già lo si sa, che quell’allineamento incredibile durerà un amen, un battito di ciglia, una notte forse, perché molto presto la casa ripiomberà nella sua entropia fino alla prossima congiuntura astrale, quello è un momento da fotografare nella mente. Perché con quella fotografia nella mente, si potrà vivere di rendita per un po’. Con la certezza che, se per 350 giorni all’anno si vive nell’entropia domestica, negli altri 15 giorni dell’anno, cascasse il mondo, tutto si allinea. E’ possibile, anzi è una legge, va da sè, inevitabile. Periodicamente e indipendentemente dai nostri programmi, l’ordine totale della casa capita. Anche se ti siedi in poltrona e aspetti. Quindi, perché affannarsi?

domenica 10 maggio 2015 giovanna ha scritto:

che dire sembra casa mia, oppure la casa di molti, ma non ha importanza l’ordine delle cose e la pulizia delle altre , l’importante è non dimenticare mai di ricordare hai nostri figli che ci siamo, che per loro noi siamo disposte a tutto, pur di ascoltarli, anche lasciare indietro pulizie stiro e lenzuola pulite, anche non cucinaRE SI PUò ORDINARE LA PIZZA, sediamoci e ascoltiamo, giochiamo,facciamoci raccontare cosa è successo durante la giornata dei nostri figli ricordiamo loro che li amiamo che li proteggiamo insomma che siamo super mamme, pronte a distruggere chiunque faccia loro del male e che di noi si possono fidare sempre in ogni luogo .E poi c’è sempre un amica disposta ad aiutarti a pulire e far ordine basta fare un fischio e arrivaaaaaaaaaaaaaaaaa……….io

domenica 10 maggio 2015 la Mamma ha scritto: ah ah, Giovanna, mi fai morire!!! se vieni a casa mia però prima di metterci a pulire, beviamo un caffè, un tè o una tisana e mangiamo una fetta di torta..in mezzo a un po’ di polvere..che sarà mai rispetto a due chiacchiere in compagnia???

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