Il diario

Di Max e Gidget (o di Piramo e Tisbe)

Di Max e Gidget (o di Piramo e Tisbe)

Tema: Parla del cane che hai o di quello che vorresti avere "Se avessi un cane, perché non ce l’ho, lo porterei fuori tutti i giorni tutte le volte che vuole, così i miei non potrebbero dire che il cane l’ho voluto io e poi non me ne occupo. Se avessi un cane gli vorrei bene e non lascerei mai in giro gli oggetti piccoli che potrebbe mangiarsi, così lo terrei al sicuro da brutti incidenti come quello che è capitato ieri al cane dei miei nonni: era a casa mia e la mamma aveva appoggiato il suo anello d’oro con la pietra nera sulla scala. Lui l’ha preso in bocca e siccome ci siamo messi a rincorrerlo per farcelo ridare, lui nella confusione se l’è ingoiato. Allora il nonno ha chiamato il veterinario, e lui gli ha detto che se l’anello non era andato di traverso il nonno poteva stare tranquillo, perché nè l’oro nè la pietra nera dura dell’anello si sciolgono nello stomaco. Adesso quindi bisogna solo aspettare. Aspettare che il cane dei miei nonni faccia la cacca, così forse l’anello esce. E per essere più sicuri che nella cacca ci sia l’anello, il veterinario ha detto che il nonno deve dare al cane la polenta, così è più facile che l’anello esca. Se avessi un cane sarebbero due, così si farebbero compagnia, si vorrebbero bene e magari prima o poi nascerebbero anche i cuccioli. Li chiamerei Max e Gidget, come quelli di Pets-Vita da animali. La mia mamma invece se avesse due cani li chiamerebbe Piramo e Tisbe, come gli innamorati famosi di Ovidio che, mi ha spiegato la mamma, sono anche stati raccontati da un signore molto famoso inglese di cui ora non ricordo il nome, nel suo racconto Sogno di una notte di mezza estate. Questo me lo ricordo bene perché il titolo mi piace. Comunque non avrò un cane e nemmeno due, perché il papà non vuole". 

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