Il diario

Il mare di Sanremo

alle 9 del mattino lo stabilimento balneare militare manda on air musica reggae a tutto spiano (laggiù qualcuno deve essere impazzito) i gabbiani ridacchiano (che sembra – il dubbio viene – stiano per tirarti qualche brutto scherzo) l’omino del cocco passa in spiaggia con il megafono e grida "donne e bambini è arrivato il coccooooo" (che tanto ricorda Rocco di Zelig) A la piccola, improvvisamente rivelatasi un’instancabile logorroica, in ogni occasione parla del suo invisibile marito (che non si vede ma c’è e lavora in un ufficio senza però fare niente di particolare) A la grande che, senza mai abbandonare la sua allure da intellettuale (un libro o un pennarello sempre tra le mani), ha scoperto l’amore per i vestiti a campanella, per le fantasie optical, per la fascia alta nei capelli, per le infradito bianche come il latte e per l’immersione totale nell’acqua di mare quanto alla Mamma e al mago G: che dire, se non che tutto questo (con le passeggiate, il tempo che passa senza che nessuno si preoccupi di controllarlo, la tv che per due settimane non esiste e le finestre aperte senza zanzariere con l’aria che anche quando fa caldo è fresca) è, ancora una volta, mare appassionatamente, spudoratamente e beatamente mare

domenica 17 luglio 2011 la zia S. ha scritto:

bello! spero vi stiate rilassando tanto, qui ad Haiti mi mancate da morire, voi e piccole principesse. tanti baciiii

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