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Il servizio mensa delle scuole di Pavia non prevederà più la fascia di esenzione

I genitori sono divisi sull’abolizione dei pasti gratuiti.

La scomparsa della fascia di esenzione per le mense scolastiche annunciata dal Comune per combattere le frodi divide i genitori all’uscita della scuola elementare Vallone. C’è chi, come il nonno Lino Caserio, insorge: «Hanno tutti gli strumenti per fare i controlli sui redditi, se il problema è chi froda il sistema dichiarando redditi inferiori a quelli reali. Non vedo perché colpire tutti». Come lui la pensa Idelia Monteiro: «Un euro a pasto non è molto ma per tanti può essere davvero un problema in questo periodo». Le dà ragione Monica Francia: «Perchè si colpiscono tutti invece di colpire chi truffa il sistema?», si chiede. Ma c’’è anche chi non si scompone: «A me non cambia nulla – spiega Carmela Schilirò – E credo che ad alcune famiglie faccia bene: si dicono povere ma non lo sono». Silvana Gardela continua: «Un euro a pasto è una cifra simbolica, non mi sembra esagerata». E Francesco Sandulli riprende: «L’importante è che non aumentino le rette ancora una volta o si esagera». E Alessandra Griffini commenta: «Spiace che per chi si comporta scorrettamente ci debbano andare di mezzo tutti, specie le fasce più deboli. Ma se non c’era altra soluzione allora ben venga questa, in modo che almeno si paghi tutti qualcosa».

Sulle mense e la loro qualità c’è comunque sempre un po’ di polemica. una mamma si chiede: «Se si tratta di risparmiare il Comune potrebbe mettere nel piatto dei ragazzi meno minestre di cereali e farro e più pastasciutta. Costa meno e i bambini la preferiscono». (a.gh.)

(fonte: la Provincia Pavese del 22 dicembre 2009)

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