Il diario

Casamensa

Acquisita e data per scontata l’abitudine di tornare a casa per pranzo, per risparmiare sul buono e, nello stesso tempo mangiare meglio e di più, le A minuscole hanno capito che anche quell’ora e mezza quotidiana della settimana di pausa pranzo può essere ottimizzata. A vantaggio loro, naturalmente. "Mamma, visto che per invitare le amiche abbiamo solo il martedì pomeriggio ed è un po’ pochino, possiamo invitare ogni tanto un’amica a pranzo da noi?" "Sì, A la grande, ogni tanto si può anche fare" "Bene, allora possiamo iniziare domani?" "Ok, perché non perdere tempo, e chi vorresti invitare?" "Vorrei invitare D" "Anche tu A la piccola, vorrai invitare qualcuno, scommetto" "Chiediamolo a G, ti prego, ti prego!" "Va bene, che problema c’è?" Ed è così che oggi la cucina di casa B si trasformerà  – e sarà solo l’inizio di una pessima e controproducente abitudine – in una mensa scolastica per bambine. Pasta col pesto, uova con salsa tonnata e spremuta d’arancia è il menù di oggi Manca solo di mettere fuori il costo del buono pasto. E non è escluso che, in cambio di cibo sano e genuino, la Mamma arrivi anche a quello. Ci sono mamme che pagherebbero per sapere che al posto del cibo della mensa i loro figli mangiano cose cucinate espresse con il bimby (o anche senza, comunque cucinate al momento). La chiamerebbe Casamensa. Semplice e chiaro. E fa niente se fa un po’ "anzianotti". Senza contare che la Mamma esorta con fermezza tutti i commensali a finire quello che hanno nel piatto. E’ l’unica regola (te ne do poco, ma tu lo finisci) ed è una questione di principio. Avere figli (e amici) che non sprecano e mangiano un po’ di tutto prima o poi fa comodo a tutti.

venerdì 28 marzo 2014 samanta ha scritto: Bella idea quella del pranzo condiviso con le amichette! E se fossero i genitori ogni tanto a partecipare al pranzo in mensa? (mensa allargata?!) Quello che vorrei, per la nostra futura esperienza in mensa, che si potesse maggiormente scegliere cosa far mangiare ai nostri figli!

venerdì 28 marzo 2014 la Mamma ha scritto:

Ciao Samanta! La partecipazione dei genitori alla mensa della scuola secondo me è una cosa fondamentale, sia per il controllo (l’occhio del genitore si aggiunge a quello delle maestre) che per la possibilità di migliorare il servizio laddove ci sono i margini per farlo. Non so se hai già esperienza oppure no, ma esiste la figura del "rappresentante mensa": si tratta di uno o più genitori (dipende da quante sezioni ci sono nella scuola) che periodicamente partecipano al pranzo in mensa per valutare bontà del cibo, del servizio e rispetto degli accordi (rispetto del menù pattuito con l’Asl, grammatura, bis/tris ecc.. norme igieniche ecc..). Di solito, il rappresentante mensa si candida come tale alla prima riunione di classe dell’anno scolastico e viene eletto (come il rappresentante di classe). La periodicità delle ispezioni credo la decida lui/lei stesso/a. A San Martino Siccomario, abbiamo rappresentanti mensa sia alla scuola dell’infanzia che alla scuola primaria. E mentre alla scuola d’infanzia c’è ancora la cuoca interna (splendida, bravissima, mitica Teresa!!) che ci mette l’anima e un’invidiabile professionalità, alla scuola primaria la mensa va tenuta più sotto controllo perché i pasti arrivano precotti dall’esterno. Anni fa ci sono stati un po’ di problemi e, per capire dove e come le cose si potevano migliorare, i vari rappresentanti mensa si erano organizzati per coprire, a turno, tutti i giorni della settimana. Ora la situazione è, in effetti, migliorata. Di sicuro sono stata lunga, spero di esserti anche stata utile….!

mercoledì 9 aprile 2014 Chiara ha scritto: che bello, brava! qui già alla scuola d’infanzia i pasti arrivano da fuori… il menù è decente, ma già da un po’ vorrei confrontarmi con il nostro rappresentante mensa per capire se ci sono o meno criticità. noi abbiamo avuto la fortuna di avere la cuoca interna solo al nido (credo che tra l’altro non ci sia nemmeno in tutti i nidi della città…)

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