Il diario

A spasso nel mondo

Cara Mamma,

nei mesi passati non ci siamo sentiti, ma vi abbiamo pensato spesso, in luoghi molto diversi e anche lontani. Il lungo soggiorno di Bibi in Swaziland, appena concluso, ci ha dato l’occasione di tornare più volte in Africa, non solo vicino alla scuola di Kamlaba, ma anche a Maputo dove mi sono messo a disposizione dei  colleghi dell’ospedale per corsi, lezioni ecc…con quello che so fare. Non mi sento di offrirmi come medico ma forse potrei fare l’infermiere. A febbraio dovrei tornare a Johannesburg, dove anche mia moglie Astrid ha trovato contatti e possibili collaborazioni.

Tutto un mondo che non conoscevamo è entrato nel nostro orizzonte, improvvisamente e inaspettatamente: la povertà delle periferie di Maputo, le townships sudafricane, gli swazi di buona famiglia occidentalizzati che abbiamo ospitato a casa nostra qui in Italia, la scuola di Bibi con tanti compagni provenienti da innumerevoli nazioni. Guardando al nostro paese un po’ decaduto, in senso politico e morale ovviamente, viene sul serio il pensiero di prendere e di andarsene. Forse in Africa possiamo ancora dare qualcosa, mentre qui pare che nessuno abbia più bisogno di noi. O almeno questa è la sensazione quotidiana che sia io che Astrid proviamo nel nostro microcosmo universitario. 

In Africa abbiamo scoperto nuovi monti (che forse sono solo colline alte), verdissimi, quasi deserti, con mandrie di mucche e pastori che parlano in inglese a te che sei uno straniero. Abbiamo trovato nuove piante che non avevamo mai visto e che abbiamo cercato di far crescere sul nostro balcone senza molto successo: il flame tree (chissà come si chiama in italiano), la protea, i gerani selvatici. Le felci arboree, sono forse quelle a cui ci siamo appassionati di più. Bibi sta già pensando di ripartire per studiare in qualche altro paese, non credo resterà a lungo in Italia. Nel frattempo suo fratello Luca si è sposato, sua sorella Martina lavora a Milano e l’altro suo fratello Kai continua i suoi studi di storia a Leiden. Noi abbiamo passato il Natale in Olanda con Kai e sua moglie, con l’intenzione di pendolare fra italia e Olanda durante le feste. Bibi non ci seguirà perchè si è fatta dei bei programmi con gli amici di qui e andrà in montagna con loro. Per quanto ci riguarda, domani mattina partiamo di nuovo per l’Italia. E voi come state? Le due A minuscole? Il mago G? La zia S, il nonno P e la nonna R? Davvero dobbiamo programmare un incontro. Potremmo pensare a una tappa intermedia sulla via di andata o di ritorno. Per ora tanti auguri e un abbraccio, dalla casa sull’isola di Texel.  Max Stamattina nella cassetta della posta della famiglia B è arrivata una lettera indirizzata alla Mamma, da parte di Max, il papà di Bibi, la bambina (ormai ragazza) italo-olandese di cui la Mamma-studentessa è stata baby-sitter, prima di diventare moglie e mamma. Max e Astrid, entrambi in seconde nozze, hanno avuto Bibi e, ancor prima di essere datori di lavoro della Mamma-studentessa, erano carissimi amici della nonna R e del nonno P. Nello stesso anno in cui la Mamma e il mago G si sono sposati, Max e Astrid sono emigrati in un’altra città italiana, dove Max aveva avuto una cattedra alla facoltà di Psicologia. Ora pare che siano in programma altre migrazioni, ma il punto non è questo. Il punto è che è sempre bello sapere di essere nella memoria di persone che tutto sommato non sarebbero nemmeno tenute a ricordarsi di te. Invece, in un giorno qualunque delle vacanze di Natale, scopri che si prendono anche la briga di scriverti una lettera di auguri. E che ti portano nei loro pensieri, a spasso nel mondo.

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