Il diario

Buon compleanno zia S

a 10 minuti dalla tua nascita la tua mamma e il tuo papà hanno detto alle ostetriche "grazie, questa bambina è molto bella, noi non siamo razzisti, siamo stati sessantottini e siamo gente interculturale, ma è troppo scura per essere nostra, non vede? deve esserci un errore"

a 20 minuti da questo fattaccio e dopo un comprensibile momento di defaillance e sconcerto per una primipara coppia di sposi con i sandali di cuoio ai piedi e i Beatles on demand come stile di vita, finalmente, la tua mamma e il tuo papà hanno detto "ok, la prendiamo, in effetti potrebbe essere nostra, anzi, ora che ci pensiamo da parte paterna ne ha ben donde di essere scura. allora grazie, dia pure qui, la chiamiamo Sara"

a 1 anno già parlavi, camminavi e avevi i boccoli a 2 anni hai tolto il pannolino, sei definitivamente diventata autonoma, sembravi una più grande della tua età, matura e autosufficiente a 2 anni e mezzo è arrivata tua sorella, sei stata prepotentemente privata del tuo privilegio di essere una figlia unica e tu, invece di arrabbiarti con il mondo, sei diventata una specie di santa, contro qualsiasi natura e contro qualsiasi previsione: gentile, tenera, servizievole, al punto che quando la tua mamma si alzava di notte per accudire quella cosa che piangeva, ti alzavi anche tu e dicevi "ti voglio aiutare anch’io" a 4 anni hai avuto un incidente domestico giocando in casa con una delle cuginette e ti sei rotta il setto nasale. ci sono foto di te con indosso un poncho di lana peruviano e un naso grande quanto una castagna che campeggia imponente sul tuo faccino, in mezzo a due occhi piccoli piccoli schiacciati dall’ematoma a 5 anni hai vissuto momenti troppo intensi per la tua età, la tua mamma ha avuto un grave incidente e tu eri nello stesso tempo piccola ma comunque più grande di tua sorella e, quest’ultima, era la cosa che sembrava importarti di più a 6 anni, quando hai iniziato a leggere, tua sorella ti dava il tormento perchè voleva che insegnassi a leggere anche a lei da 7 a 17 anni ti sei ripresa quello che avevi gratuitamente dato nella tua infanzia e hai capito che dovevi tenere alla larga il più possibile tua sorella, se non volevi essere mangiata viva, e non ti si può biasimare per questo a 18 anni, mentre frequentavi l’ultimo anno di liceo e studiavi il tedesco, hai fatto il tuo primo importante viaggio all’estero e qualcosa deve essere scattato, perchè dopo non ti sei più fermata tra i 20 e i 34 anni hai vissuto in Germania nelle ridente cittadina di Heidelberg, in Brasile, in Marocco, in Perù dove sei stata a lungo la fidanzata di un famoso cantante, poi sei volata nei Paesi Baschi che da quelle parti chiamano Euskadi, poi ad Haiti, e infine a Barcellona, sempre lavorando con devozione e ideali per la cooperazione internazionale ai tuoi 35 hai deciso di tornare a vivere per altri sei mesi ad Haiti, perchè a te, stare ferma nello stesso posto per troppo tempo, fa venire il mal di mare e mentre fai tutto questo, vai e vieni dall’Italia comprando pacchetti di biglietti aerei, scaglionando le date nel corso dell’anno, scrivi email, mandi sms e fai telefonate alle tue nipoti per cui sei la zia S, ovvero un mito vivente che conosce molti posti del mappamondo e che, cosa fondamentale, ha dei capelli lunghi e lucenti quasi quanto quelli di Rapunzel, con l’unica differenza che i tuoi sono corvini e quando una ha i capelli lunghi così, per le minuscole, non c’è nessuna possibile competizione lo so, sono in ritardo, ma alla fine ci siamo arrivati buon compleanno zia S

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