Il diario

Compagne di scuola

una è insegnante precaria – di sostegno o di lingua, "vanno bene entrambe dice lei, purché almeno uno dei due ci sia" – ha appena passato la preselezione per il concorsone mostruoso per avere diritto ad un posto da insegnante normale e ha due figlie graziose come due fiori, avute con non poche difficoltà, che però – glielo leggi negli occhi di mamma appagata e serena – sono valse la pena eccome. un’altra è in maternità in attesa del secondo figlio che poi sarà – questa volta – una bella femminuccia che approderà tra poco poco tempo in mezzo a noi, nel mondo dei marziani, è assunta in una casa editrice, in versione "pendolare", ma vorrebbe lavorare negli alberghi di un certo livello, perché professionalmente sono stati il vero amore a prima vista e perché sa le lingue e le piacciono le relazioni pubbliche. poi doveva esserci anche quella che – assunta anch’ella in una casa editrice ma in versione "da casa" – ha due bei bambini quasi coetanei di A la grande e A la piccola, ma non è potuta venire perché la sua vita ha appena subito un grande, imprevedibile e traumatico scossone lavorativo (non suo), che ne ha di molto destabilizzato l’equilibrio e la serenità. mancava all’appello anche l’altra, che per difficoltà gestionali dovute a spostamenti e impegni scolastici ed extrascolastici dei due piccoli bambini (un maschio e una femmina), ha preannunciato che con molta probabilità non sarebbe venuta "perché non so se ce la faccio" (frase che ogni madre di famiglia dice dicendo il vero e che ogni altro essere umano dice ben sapendo di mentire). infine, la più fulminata del gruppo, quella che arriva con mezz’ora di ritardo pur avendo deciso lei l’orario che poi non avrebbe mai rispettato, quella che ha un lavoro che nessuno pensa sia un vero lavoro, quella che parla veloce quando dice le cose, quella che per dire una cosa ci mette sei anni perché ama condire i suoi racconti con dovizia di particolari senza lasciare adito a dubbi o imprecisioni. la Mamma, naturalmente. loro sono le compagne di scuola, quelle che, almeno una volta all’anno, cerchi di vedere perché, quella volta, è sempre un momento saporito.

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