Il giornaleUncategorized

La battaglia per i bidelli

Doppio corteo di genitori e insegnanti, poi la manifestazione arriva in piazza Le mamme: «Chiediamo al ministro di garantire la sicurezza dei nostri figli»

PAVIA – In un paio d’ore sotto la pioggia sono state raccolte 300 firme. Sono solo le prime, perché già da domani, nelle scuole, si andrà avanti con l’obiettivo di arrivare a duemila. Accompagnano la petizione indirizzata al ministro dell’istruzione Carrozza. Cosa chiedono famiglie, insegnanti e personale della scuola? Un passo indietro. Chiedono al ministro di intervenire per garantire il servizio di vigilanza e la sicurezza. Dal primo gennaio, quando è entrato in vigore il contratto con la cooperativa Manutencoop, i bidelli si sono visti dimezzato l’orario di lavoro (e lo stipendio). Il personale che solitamente affiancava i bidelli statali ora è obbligato a occuparsi delle sole pulizie. La pioggia non ha fermato la manifestazione di ieri mattina. Due cortei, da piazza Minerva e dal Municipio, si sono uniti in piazza della Vittoria. Sotto gli ombrelli striscioni e cartelloni colorati. Le mamme hanno portato quello che qualche giorno fa era stato appeso sul cancello dell’asilo Manara: «Vergogna, la sicurezza dei nostri bimbi non si tocca». I cartelli appesi al collo, la magliette dei bambini con lo slogan «Ribidelliamoci». Presenti alla manifestazione anche alcuni esponenti politici cittadini e parlamentari pavesi. All’inizio della settimana dovrebbero essere discusse le interrogazioni parlamentari sul caos bidelli e la Lega sta preparando un esposto. Le prime 300 firme. Sotto il gazebo è partita la raccolta firme per la petizione al ministro Carrozza: dal primo gennaio l’appalto per la pulizia e la sorveglianza è passato alla Manutencoop con un ribasso del 40 per cento. La conseguenza? E’ stata tolta del tutto la sorveglianza. Ora i bidelli coop possono – da contratto – occuparsi delle pulizie. La petizione chiede al ministro di risolvere questo problema che mette a rischio gli alunni. Gli asili in difficoltà. Roberta Gaba è una maestra della materna L’Aquilone, istituto comprensivo Acerbi. «Con le ore dimezzate e il nuovo contratto la sicurezza è a rischio – spiega – I bidelli della cooperativa possono solo pulire». «Non possiamo nemmeno portare i bambini in bagno», aggiunge Giuseppina Barozza, bidella coop e mamma. Accanto a lei c’è Loredana Armanini. Porta al collo, come una pettorina, una borsa di tela della Manutencoop, ha aggiunto a pennarello queste parole: «La sicurezza nelle scuole non si tocca». «I bambini di prima devono andare in bagno da soli – racconta Paola Ranchini, rappresentante di istituto al Via Scopoli – capita che una classe di 25 alunni sia lasciata sola per accompagnare qualcuno ai servizi. In questo modo viene meno anche la didattica. I bambini non mangiano più la frutta, perché non sempre le maestre riescono a sbucciare le mele per tutti». Sono esempi concreti di ciò che accade nelle scuole di Pavia, in particolare alle materne ed elementari. Le lacrime di Maurizia. Da 14 anni lavora alla Carducci. Fino al 31 dicembre per 30 ore a settimana «ora per 14 ore e mezza – spiega Maurizia Bassi – e con orari assurdi. Ora se un bambino si fa male lo devo lasciare lì, mi devo girare dal’altra parte. Se un bambino colpisce una porta mi è stato detto che lo devo lasciare lì, senza intervenire. E’ assurdo per noi limitarci alle pulizie. E’ una questione di umanità». Mentre racconta gli anni passati nelle scuole, mentre i genitori attorno a lei la descrivono come «una seconda mamma che ci fa stare tranquilli quando lasciamo i nostri figli a scuola», Maurizia si commuove. Per lei, per il rischio sicurezza i sindacati Cgil, Cisl e Uil scriveranno insieme al ministro Carrozza. Le classi scoperte. «E’ capitato che una bambina dovesse andare in bagno, aveva mal di pancia ma nessuno poteva accompagnarla – spiegano Emilia, Anna e Giovanna mamme della Carducci – i genitori sono dovuti andare a prenderla». Non ci sono bidelli per accompagnare i bambini alla porta, «E a scuola può entrare chiunque», aggiungono le mamme.

da: la Provincia Pavese del 19 gennaio 2014 – autore: Marianna Bruschi


FIRMA LA PETIZIONE CONTRO I TAGLI DEI BIDELLI

Oltre ad essere presente sul territorio di Pavia e provincia in versione cartacea, la petizione è anche online a questo indirizzo:

https://secure.avaaz.org/it/petition/Al_Ministro_dellIstruzione_Universita_e_Ricerca_M_Chiara_Carrozza_La_vigilanza_sui_bambini_nelle_scuole_seriamente_compr/

NON è possibile firmare per entrambe (versione cartacea e versione online) perché il testo è lo stesso.

L’obiettivo è raccogliere più firme possibili entro breve tempo per non perdere lo slancio e disperdere quanto fatto fino ad ora.
Quindi i prossimi giorni sono cruciali e tutti possiamo dare un grosso contributo.

Lascia un commento