Il diario

L’Irene

E poi c’era l’Irene, che quando si avvicinavano le ferie o le festività arrivava a casa B con il suo trolley nero professionale, con dentro le forbici, il phon, le creme, i rasoi, le spazzole, lo scopettino, la mantellina e un sacco di altri segreti del mestiere. Metteva al centro del garage di casa B uno sgabello e sistemava le lunghezze e le foltezze alle donne della famiglia, nessuna esclusa. Escluso, solo il Mago G. "Ma l’Irene non mi taglia i capelli come un maschio che io devo fare la coda, no?" "No A la piccola, stai tranquilla, ti sistema solo la frangetta e taglia dietro, ma solo un pochino" "Ma questi non sono capelli, questi sono peli!"  diceva l’Irene guardando i capelli fini come gli spaghettini numero 2 di A la piccola "Dici all’Irene che io voglio i boccoli come quell’altra volta e poi i capelli non tanto corti che a me piacciono lunghi che me li sento sulle spalle?" "Certo A la grande, a te dobbiamo solo sfoltire" diceva la Mamma "Certo A la grande, con te dobbiamo solo dimezzare in quantità, mica in lunghezza, qui hai un’autentica selva oscura che dentro probabilmente ci troviamo anche i nidi" diceva l’Irene Quando poi toccava alla Mamma, lei si sedeva sul trespolo con l’anima e il cuore in pace e diceva all’Irene "fai tu, corto, lungo, come t’ispira". E allora l’Irene faceva un sorriso e si metteva al lavoro. E quella era la parte più bella, che dell’Irene la Mamma non si è mai pentita.

venerdì 13 luglio 2012 la zia S ha scritto:

la prima settimana d’agosto l’Irene avrà un giorno anche per la zia S?

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