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Un aiuto mensile per le mamme sole

il Cav – che nella piccola base al pian terreno della clinica Ginecologica del San Matteo ascolta i racconti delle donne dubbiose sull’aborto – propone un sostegno economico: il progetto Gemma, un contributo di 160 euro alla mamma per 18 mesi.

Il secondo le difficoltà economiche. Per questo il Cav – che nella piccola base al pian terreno della clinica Ginecologica del San Matteo ascolta i racconti delle donne dubbiose sull’aborto – propone un sostegno economico: il progetto Gemma, un contributo di 160 euro alla mamma per 18 mesi. Nel 2008 i bambini che il Cav ha aiutato a far nascere sono stati 48.  «Facciamo un appello alle parrocchie, alle comunità locali ma anche ai gruppi di amici, alle famiglie – spiegano al Cav, il centro aiuto alla vita pavese – con il loro aiuto si potrebbe aiutare un numero maggiore di bambini. Ci stanno già aiutando le parrocchie di San Genesio, Sacra Famiglia di Pavia, Santa Giuletta e Redavalle, ma anche quattro famiglie. E importantissimi per noi sono anche i contributi che arrivano da eventi particolari, manifestazioni, raccolte benefiche. Il bisogno purtroppo è in aumento e sempre più persone si rivolgono al Cav per le necessità più urgenti».  Termometro del bisogno è anche il servizio di distribuzione di vestitini, scarpine, passeggini, materiale per l’infanzia che i volontari del Cav svolgono ogni giovedì, dalle 10 alle 12.30, ospiti del centro della Caritas di via XX Settembre. «Il servizio sta funzionando molto intensamente – spiegano al Cav -. Inoltre la Caritas fornisce alle stesse persone generi alimentari di prima necessità (pasta, riso, zucchero, conserve di pomodoro). Tra le mamme estremamente bisognose molte sono straniere o extracomunitarie. Nel 2008 sono state aiutate oltre 200 persone».  Altre 50 famiglie ricevono pacchi alimentari che vengono preparati ogni mese nella casa di seconda accoglienza di via Luigi Orione 3, una struttura concessa in affitto dal Comune. «Aiuti che vengono in parte forniti dal Banco alimentare e in parte sono a carico del Cav» spiegano i volontari. E in via Don Orione prosegue anche l’esperienza dell’asilo nido in collaborazione con la cooperativa Casa del Giovane.  Nella casa di seconda accoglienza nel 2008 sono state accolte madri sole con i figli ma anche studentesse universitarie straniere che, aspettando un bambino, «avrebbero perso il privilegio del collegio universitario – spiegano al Cav -. E di conseguenza non avrebbero avuto risorse per proseguire i propri studi e tanto meno per poter portare avanti la gravidanza. Naturalmente è tutto a nostro carico: vitto, alloggio, pannoloni, tasse universitarie, biglietti del bus e altre necessità». Nel 2008 ne sono state accolte quattro.  Il Cav di Pavia (e Belgioioso) è nato trenta anni fa ed è parte di una rete di 315 centri attivi in Italia. In questi tre decenni ha affiancato moltissime donne, italiane e straniere, che hanno rinunciato all’aborto e scelto di far nascere il proprio bambino: 1050 fiocchi rosa e azzurri. Centodiecimila in tutta Italia. E a Pavia nell’anno appena trascorso i nuovi nati sono stati 48. Maria Grazia Piccaluga

(fonte: la Provincia Pavese del 3 giugno 2009)

 

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