Il diario

Un tè per Gesù

Mattina. Veranda di casa B. La Mamma e le A minuscole si sono prese un giorno di ferie infrasettimanale e fanno il presepe. E’ una sorpresa per il papà. A la piccola dà il suo contributo smembrando i festoni e sparpagliando la segatura di qua e di là e ogni tanto qualche tiro va anche a segno. Non ci si può lamentare, quel che conta è la partecipazione. "Mamma, apri la porta! dice A la grande fissando la strada oltre la porta a vetri della veranda "perchè? fuori fa freddo, teniamo chiuso" "c’è Gesù che deve entrare" "apiii!!! apiii!!!!" urla A la piccola (ha già capito il gioco, in completa sintonia con sua sorella) "vedi? è là fuori. l’ho chiamato, è sceso dalle stelle e ora è lì, al freddo e al gelo" (pochi giorni fa la nonna C ha regalato alle due A minuscole un cd con tu scendi dalle stelle e ora, in casa B, quella è la canzone del momento. non si canta e non si parla d’altro) "ah. va bene. aspetta che apro" "ooo Gesù, entra dai che ti preparo un tè" "ecco qui, bevi che ti riscaldi" … "bene, ora vai. torna per Natale, mi raccomando. e questa volta cerca di vestirti di più" … "fatto, è andato. però deve coprirsi di più questo ragazzo, così si ammalerà" "ti mmmalerà!" ripete A la piccola seria, scuotendo la testina "giusto. pensate che la Mamma non si era nemmeno accorta che fosse fuori ad aspettare" "eeeh..mamma…tu sei sempre di fretta!" "sempe di fetta!" sottolinea A la piccola La questione non è tanto se quello che vedono o pensano i bambini sia vero oppure solo frutto della loro immaginazione. La questione (e qui sta il bello) è che finchè loro ci credono, tutte quelle cose esistono davvero.

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