Il giornale

10 pc per il reparto di Pediatria

Alla Pediatria del San Matteo arrivano 10 computer per i piccoli pazienti. Per studiare e sentire gli amici.

La sera c’è chi accende il computer e dà la buonanotte al papà che dorme nella casa alloggio accanto all’ospedale. O chi, al mattino, si collega grazie a Skype con i compagni di classe. Finestre sul mondo esterno per i bambini e i ragazzi ricoverati in Pediatria al San Matteo. Pazienti costretti a rimanere in ospedale settimane, a volte mesi. In Oncoematologia pediatrica poi c’è chi affronta lunghi periodi in isolamento, prima e dopo il trapianto. E il computer è un’efficace via di comunicazione con l’esterno. Al San Matteo ce ne sono dieci in dotazione, portatili maneggevoli e leggeri messi a disposizione dei piccoli pazienti. «Lo usiamo anche noi, all’interno, per comunicare con i nostri studenti in isolamento, non solo per mandare programmi o filmati ma anche per fare due chiacchiere perché il contatto umano è importantissimo – spiega Anna Maria Mariani, insegnante di Lettere alla scuola superiore in ospedale -. Cerchiamo di aiutarli a trascorrere bene il tempo, senza che pensino troppo alla malattia». Ma i computer sono utili, spiegano in reparto al quarto piano, anche per mantenere i contatti tra i tanti bambini e ragazzi che arrivano dall’estero e i familiari e gli amici rimasti nel Paese d’origine. «Gli stranieri sanno usare benissimo Internet – spiegano le insegnanti – e questo mezzo di comunicazione li fa sentire meno soli e meno distanti da casa».

Ma a rendere meno insopportabile la lontananza da casa è anche la fitta rete di relazioni umane che si creano in reparto. Quel sorriso, quella carezza in più che arriva dal personale o dai volontari. Basta poco a volte. Ogni mercoledì pomeriggio c’è la tombola. «Dalla stanza della caposala, unico posto in cui c’è il microfono, un bambino a turno legge i numeri – spiega Luigia Dellafemina, insegnante -. Lo sentono tutti, stando nelle camere, anche quelli in isolamento. E segnano i numeri sulle cartelline fotocopiate». I premi – giocattoli o libri – sono quelli che si raccolgono per Natale rastrellando la generosità di amici e conoscenti. Un pomeriggio è “consacrato” alla pizza: mucchietto di farina, sale e acqua per ogni bambino. Poi si inforna nella cucina del reparto. E infine il giorno della musica, finanziato dalle onlus “Daniele Mariano” di Firenze e “Lucia Cerri” di Pavia. (m.g.p.)

(fonte: la Provincia pavese del 14 gennaio 2010)

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