Il diario

Mamma

A te che quando ci sei, su tre settimane di permanenza nella nostra casa di Aosta, trasformi i giorni in momenti di vacanza vera. A te che quando ci sei, non mi permetti di fare niente: non posso lavare i piatti, non posso cucinare, non posso fare la spesa, non posso fare i mestieri, non posso pagare, non posso preparare nemmeno il caffè per la colazione. Posso solo aspettare, e dirti "grazie". Perché quando ci sei io torno figlia per una settimana e anche se a volte mi prendono i rimorsi di coscienza, ne approfitto volentieri. Perché quando ci sei tu, quella è l’unica vacanza totale in tutto l’anno, quando (quasi) non devo pensare a niente. Se non a me stessa e, ma solo in parte, alle minuscole. Perché quando ci sei tu loro hanno meno interesse per me e la cosa, una volta all’anno, può anche avere i suoi lati positivi. A te che per quanto io ormai sia una donna con prole, marito, lavoro e casa e più di una ruga sul viso pronta a mollare gli ultimi ormeggi, quando ci sei mi lasci essere la "bambocciona" che non sono mai stata. Felicemente e spudoratamente accudita. A te, che sei la mia mamma.

giovedì 20 agosto 2015 manu ha scritto:

Un abbraccio!

giovedì 20 agosto 2015 Marta ha scritto: Grazie Manu, ricambio l’abbraccio a tutta la famiglia. In attesa di vedervi a cena. Beeesooos.

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