Il diario

Pippo Pettirosso (o della fiaba, il luogo di tutte le ipotesi)

Da un paio di settimane allieta quotidianamente – e anche svariate volte nello stesso giorno – la vita della famiglia B. E’ piccolo, ha il petto rosso, sa volare ma non sa ancora fischiare e questo è il suo cruccio. Lui è Pippo Pettirosso, piccolo volatile uscito dalla matita di Altan e portato in scena dal cta (centro teatro animazione e figure) di Gorizia, conosciuto dalle A minuscole sil palcoscenico due domeniche fa e diventato un simpatico passatempo sonoro per A la grande e oggetto di venerazione, di transizione, ragion d’essere, ragione di vivere (nonché maestro di musica, di canto e di ritmo) di A la piccola. E’ un bel lavoro teatrale per bambini, con musiche, strumenti e parole nuove, anche in formato tascabile, con il cd audio dello spettacolo in vendita alla modica cifra di 10 euro. Da due settimane Pippo Pettirosso vola indisturbato in casa B, in filodiffusione perenne, a ogni ora del giorno, in settimana e nei fine settimana. Succede quando un bambino rimane stregato, e nella famiglia B rimanere stregati da un racconto o da una musica è lecito e concesso. Perchè in fondo la fiaba – lo diceva Gianni Rodari – è il luogo di tutte le ipotesi.

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