Il giornale

Da Pavia parte l’appello per i bambini dimenticati

Si è svolta la consegna del Rapporto Unicef 2009 sulla condizione dell’infanzia nel mondo alle autorità cittadine.

«In attesa che la saggezza dei grandi si manifesti, io, Giacomo Pandale, in rappresentanza di tutti i bambini del mondo e in particolare modo di quelli esclusi e dimenticati, dò a voi, in rappresentanza dei potenti del mondo, il rapporto Unicef 2009»: un gesto che si è ripetuto sette volte, una formula recitata in italiano e nelle lingue d’origine di Martina Frigeli, Diana Martinez (Santo Domingo), Yuri Jnatoyko (Ucraina), Kaur Sukhpreet (India), Cyriac Angbanzan (Costa D’Avorio), Victoria Munteanu (Moldavia) della scuola media Angelini. La consegna del Rapporto Unicef 2009 sulla condizione dell’infanzia nel mondo alle autorità della città, a partire dal commissario del Comune di Pavia Maria Laura Bianchi, è stato il culmine della cerimonia che si è svolta ieri mattina nella sala consiglio del Mezzabarba e ha coinvolto una cinquantina di studenti. A presentare la cerimonia è stato Mimmo Damiani dell’Unicef Pavia che ha ribadito il ruolo centrale dei ragazzi come protagonisti e soggetti attivi nella promozione dei diritti dell’infanzia e della adolescenza. Nella sala consiglio colorata dagli studenti delle prime dell’Angelini sono risuonati sulla condizione di madri e figli nel mondo, come i 10 milioni di morti per parto l’anno e 4 milioni di neonati che potrebbero essere salvati con servizi basilari. C’è stato anche un accenno a Gaza: «Sono morti 400 bambini e 130 donne hanno partorito sotto le bombe. Noi siamo solo ragazzi, ma non capiamo perchè i grandi di Palestina e Israele non trovano un terreno per il dialogo». Ogni ragazzo ha letto un brano, in una maratona iniziata da Edoardo Manna di I B. La vicepreside Luisella Cattaneo ha spiegato: «Abbiamo lavorato con i ragazzi sulle discriminazione di genere e sul fatto che gli uomini devono lavorare insieme alle donne per migliorarne le condizioni». Il risultato? Martina Frigeri vorrebbe «che tutte le mamme avessero la stessa assistenza», Giacomo Pandale promette di «dare un po’ del suo futuro stipendio per migliorare la vita dei ragazzi nel mondo», Sofia Villani ha capito che «non tutti sono considerati allo stesso modo».

 
(fonte: la Provincia Pavese del 5 febbraio 2009)

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